Può un evento inaspettato costringere un giovane a ritrovarsi di fronte a responsabilità che mai avrebbe potuto immaginare? Succede a Larson City, lui è Derek, Derek Spark, anzi no… il suo nome è Nameless.
Questa breve raccolta di racconti potrebbe chiamarsi “Come nasce un super eroe“. E premettendo che il genere supereroi non è proprio il mio preferito, ho trovato Nameless di Simone Lari molto, molto simpatico. Penso che lo scopo principale di questa raccolta sia far ridere. È umoristico, prima di qualunque altra cosa. Il protagonista è quello che si potrebbe definire un tipo imbranato, nella sua vita quotidiana, e molti giustamente replicheranno: “Quale supereroe nella vita comune non è un perfetto imbranato”? E se io vi dicessi che questo supereroe rimane parecchio imbranato anche quando porta la maschera? Ed è questa una delle cose che ho probabilmente trovato più interessanti in questa lettura, perché se in genere le difficoltà che si pongono davanti agli eroi sono dettate da un punto debole o dalle risorse dei nemici, in questo caso esse sono dovute proprio all’instabilità dei poteri del protagonista che non sono motivate da nessun agente esterno (quindi no, non serve stare lontani dalla kryptonite per assicurarsi di rimanere al sicuro).
Nameless viene categorizzato come un “vietato ai minori”, e se pure si ammette la presenza di qualche scena osé, personalmente non ho trovato questo tratto molto marcato. Non più che in altri romanzi che comunque non accennano a questa etichetta. Piuttosto, secondo me, sarebbe un prodotto molto gradevole un’edizione a fumetti dello stesso, poiché il ritmo rapido dell’opera lo permette e anche bene.
È una lettura breve, leggera, ci si impiega davvero poco tempo a raggiungere la fine, e nel solito stile Lari il finale lascia sempre una piccola porta aperta. Perché? Perché lascia la prospettiva di un seguito o di una fine, e tanti tanti interrogativi. Quali vi starete chiedendo? Leggete e lo saprete. Siamo sicuri che troverete questo libro piacevole e i suoi personaggi ben caratterizzati simpatici.
In realtà quello che mi ha colpito è proprio la loro umanità, eroi giovani, inesperti, con qualche difficoltà. Come tutti noi.
«E dove hai letto queste fesserie?»
«Nel manuale dei mostri di
Dungeons & Dragons!»
affermò Sam, ostentando sicurezza.
«Davvero? E ti pare una fonte affidabile?»
«Certo che lo è! È la versione 3.5!»
Vi lascio con questa piccola citazione, se siete appassionati del genere vi consiglio di dare un occhio a quest’opera, anche solo per curiosità. Sono sicura che vi terrà con il naso incollato alle pagine fino all’ultima riga.
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