Film recente, parliamo solo del 2015, Krampus – Natale non è sempre Natale è un film di genere horror/fantastico che prende come spunto la figura della celebre creatura del Krampus appunto. Una figura, in realtà, parecchio interessante e che potrebbe dare un ottimo materiale per una buona storia.
Krampus – Natale non è sempre Natale – Trama
Quando la sua problematica famiglia vive un momento di forte scontro durante le vacanze, il giovane Max decide di voltare definitivamente le spalle al Natale. Non sa che questa mancanza di spirito festivo scatenerà l’ira del Krampus: un’antica forza intenzionata a punire i non credenti. Si scatena così l’inferno e le amate icone delle festività assumono una mostruosa vita propria, assediando la casa di questa famiglia divisa i cui membri saranno costretti a lottare l’uno per l’altro nella speranza di riuscire a sopravvivere.
Recensione
Parlare di horror a Natale non è certo facile. Solitamente questa festività è indice di gioia e di allegria, di omini di pan di zenzero e feste in famiglia. Ma sembra a voler scavare bene che esista anche un lato oscuro del Natale. E come potevamo noi lasciarci sfuggire l’occasione di trattarlo nella nostra rubrica Passi nel Buio?
Una strana numerosa famiglia
La famiglia presentata all’interno del film è effettivamente non esente dai problemi. Il bambino protagonista, Max (Emjay Anthony), è forse quasi un cliché dei film fantasy. Ha pochi amici e crede ancora al Natale e anche a Babbo Natale. La madre è una di quelle persone che desidera che ogni cosa sia perfetta e il padre è sempre oberato da numerosi impegni di lavoro. Completano il quadro la sorella maggiore Beth ( Stefania LaVie Owen) e la nonna Omi (Krista Stadler), l’unica che sembra ancora avvertire il vero spirito del natale.
Ad essi si aggiungono poi la sorella della madre Linda e il suo nucleo familiare che, a dirla tutta, appaiono rudi, rozzi e bassi perfino negli atteggiamenti più comuni. Figli cresciuti a hot dog e cibo spazzatura, tanto da dichiarare apertamente di preferirlo a tutto quello che ha cucinato per l’occasione la povera Sarah (Toni Collette). Le gemelle spinte alla carriera da giocatori di baseball perché “vostro padre voleva un maschietto, ma ahimé siete nate voi”. Il maschietto che sembra anche lui beh poco furbo forse perché abbandonato davanti al TV e la più piccola che i genitori dimenticano perfino in auto. Insomma un bel quadretto.
E sono proprio le due gemelle che rubando la letterina del povero Max e deridendolo per quanto scritto a generare lo scatenarsi degli eventi. Umiliato, ferito, Max strapperà la sua letterina creando così il Krampus deciderà di fare visita alla famiglia.
“Krampus non viene per premiare, ma per punire. Non per dare, ma per prendere”
Secondo la leggenda, o almeno la versione narrata dalla nonna Omi, il Krampus è una creatura delle ombre riconducibile all’ombra di Santa Claus. Quando lo spirito Natalizio viene perduto egli fa la sua comparsa insieme ai suoi malefici aiutanti che sono tutti un richiamo a elementi tipici del periodo natalizio. Giocattoli assassini, omini di pan di zenzero diabolici e pupazzi di neve aberranti. Perfino gli elfi sembrano essere stati trascinati fuori direttamente da un remoto antro infernale. Il Krampus, qui rappresentato come una sorta di Babbo Natale zombie con zoccoli caprini e lunghe corna di antilope si serve di tutti loro per trascinare all’inferno tutti coloro che hanno perso lo spirito natalizio e che quindi hanno causato il desiderio di vendetta, in questo caso, del giovane Max.
Krampus non conosce pietà, con catene e uncini, una volta richiamato, non si ferma dinanzi a nulla pronto a compiere la sua missione. Egli lascia sempre e solo un superstite perché ricordi cosa accade quando ci si dimentica dello spirito natalizio.
Promosso o bocciato?
Il film di per sé non è molto originale. Godibile, certo, ma non un capolavoro della filmografia. Piacevole si si vuole passare un Natale diverso e se si è un po’ Grinch dentro e non si ha un particolar amore per le feste. Certo ha la sua parte di buoni sentimenti del resto è pur sempre un film di Natale.
Il consumismo natalizio
Il film si apre con questa scena di quello che potrebbe essere un negozio di giocattoli e/o accessori in cui una valanga di persona si catapulta all’interno per accaparrarsi per primi quelli che sono gli oggetti dei loro desideri. Questa massa di persone si fionda letteralmente all’interno del negozio scavalcando e camminando addirittura sopra i poveri commessi ed altri avventori. Si strappano gli oggetti di mano gli uni con gli altri distruggendoli il più delle volte, riempiono i loro carrelli anche di ciò di cui non hanno bisogno, strisciano carte di credito, versano fiumi di contanti e tornano a casa buste e sacchetti.
E per carità, io sono la prima che ama fare regali. E che comprerebbe regali tutto l’anno non solo a natale se ne avessi la possibilità. Eppure questa grande massa di persone che sembrano aver perso ogni traccia di umanità, un esercito di zombie pronti a divorarsi a vicenda fa riflettere parecchio. Siamo diventati davvero così insensibili? La nostra è solo una forsennata corsa a chi ha di più, chi mostra di più, chi può comprare di più? Abbiamo ancora il tempo di meditare perché quel regalo sia adatto a quella o a quell’altra persona? O forse una cosa vale l’altra?
Forse in molti casi la nostra è più ostentazione che una vera e propria voglia di rendere felice l’altro. Forse molte volte è quasi un dovere nei confronti di qualcuno dovere perché così ci è stato insegnato di fare. Ma non è forse più bello fare un dono a chi non aspetta di ricerverlo?
Forse dovovremmo fermarci un attimo e riflettere. Pensare a cosa desideriamo davvero per chi ci sta intorno.
Mi ricordo l’uscita del film ma poi non l’ho visto, sicuramente lo recupererò come vorrei recuperare anche informazioni sulle figure nere che ruotano intorno al natale
Mi aspettavo di più ma è carino. Sulla figura del Krampus ho bisogno di fare ricerche, magari mi organizzo per natale 2021