“Dietro ogni leggenda c’è un pizzico di verità”; quante volte abbiamo sentito o pronunciato noi stessi questa frase?
Se davvero è così, cosa c’è di reale nella figura del vampiro? Sicuramente il vampiro rappresenta l’elaborato di tutte quelle civiltà che hanno rivestito l’elemento sangue di un elevato potere mistico, il suo aspetto ha incarnato le superstizioni medievali e l’assenza di cognizioni mediche rispetto i processi di decomposizione, è stato l’anima romantica e decadente del XIX° secolo e a tutt’oggi il suo fascino non conosce battute d’arresto.
Ma se questo non fosse tutto? Se i vampiri fossero esistiti davvero o esistessero ancora? In fondo non ci sono prove della loro esistenza ma nemmeno della loro NON esistenza, perché anche quella andrebbe provata, non credete?
Personalmente non apprezzo affatto né la creduloneria né la razionalità ad oltranza. Né l’una né l’altra portano ad una costruttiva crescita interiore, ritengo invece che un pizzico di “sano scetticismo” è quel che serve a mantenersi nel mezzo, lasciando sempre aperto uno spiraglio di possibilità sul quale, poi, eventualmente approfondire. Non è mia intenzione avallare o creare alcuna “teoria del complotto” ma è molto probabile che, quello a cui la società ci ha abituati, tutto quello che ci circonda nella quotidianità, non sia tutto ma solo una parte. Quella parte che basta a dare le certezze che servono a vivere ed a garantire una parvenza di equilibrio mondiale. L’essere umano in fondo ha sempre dimostrato poca accettazione verso ciò che non conosce, che non può spiegare e nei confronti delle diversità.
Vampiri e criminalità
Il vampirismo, nella realtà, è inteso principalmente sotto l’aspetto criminale/patologico, come estremizzazione di alcune pratiche BDSM o nel fenomeno relativamente moderno dei “real vampires”, individui con accentuati bisogni energetici. Vista da questa prospettiva, i “vampiri” esistono. Molti serial killer hanno confessato di riuscire a soddisfarsi sessualmente assaporando il sangue delle loro vittime, come Vincenzo Verzeni, Richard Trenton Chase, Fritz Haarmann…
Ma se non si riducesse tutto ad una violenta parafilia? Se ci fosse altro oltre i giochi di ruolo?
Con questa rubrica non vi darò prove certe dell’esistenza o meno dei vampiri ma metterò assieme le tante “briciole” trovate lungo la strada dei miei studi e letture su di essi e vedremo se tanti piccoli indizi formeranno una prova.
Indagare è sempre una buona idea?
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