Io sono leggenda (I Am Legend) è un film del 2007 diretto da Francis Lawrence, con protagonista uno straordinario Will Smith. Si basa sull’omonimo romanzo di Richard Matheson.
Trama – Io sono Leggenda
Anno 2012, Robert Neville sembra l’unico sopravvissuto dopo spaventosa pandemia iniziata tre anni prima. Generata dal virus del morbillo geneticamente modificato, originariamente concepito dalla dottoressa Alice Krippin per combattere il cancro.
La stragrande maggioranza della popolazione mondiale è morta, mentre una piccola percentuale ha subito una degenerazione simile a quella provocata dalla rabbia, che li ha condotti allo stato di zombi che devono nascondersi dai raggi solari.
Brillante virologo militare, il dottor Neville è uno dei pochissimi risultati immune alla malattia, rimasto solo, si è barricato nella sua casa di New York, dove ha costruito un laboratorio sotterraneo in cui conduce degli esperimenti su animali infetti per trovare una cura.
Armato e accompagnato dal suo cane Samantha, esce di giorno per le strade in cerca di cibo e rifornimenti, dato che gli infetti rimangono nascosti nel buio all’interno degli edifici abbandonati. La sua unica compagnia oltre alla cagnetta Sam sono dei manichini coi quali parla.
Un giorno, mentre Robert e il suo cane cacciano un cervo per le strade, Sam si addentra in un magazzino oscuro e decadente, dove probabilmente si nascondono umani infetti, e il suo padrone entra per cercarla, riuscendo a trovarla.
I due, però, vengono scoperti dagli infetti e scappano, buttandosi da una finestra dell’edificio. Robert, dato che una delle sue cure sperimentali era risultata efficace con una cavia, prepara una trappola davanti alla tana e riesce a catturare una femmina infetta, il suo scopo è sperimentare la sua cura.
Recensione
Un film dalla sceneggiatura semplice e allo stesso tempo molto complessa, drammatica ed emozionante. Non era facile basare un’intera pellicola sulla storia di “un solo uomo”. A mio avviso è stata scritta in modo perfetto, senza rischiare buchi di trama o banalità.
L’interpretazione di Smith è, secondo il mio parere, tra le migliori della sua carriera. Ho amato la colonna sonora. Per me resta un’ottima pellicola nonostante gli effetti visivi siano di qualità poco ottimale.
Nonostante conosca bene la storia, mi commuovo ogni volta che lo vedo. Sono davvero tanti i momenti importanti del passato e del presente del personaggio che scopriamo tramite i flashback che ricostruiscono il background che ha condotto al presente catastrofico narrato nel film.
Fu accolto molto bene dalla critica, con ottimi incassi e in seguito fu fatto circolare un finale alternativo che potrebbe dare il via a un secondo film. Annunciato ormai da anni e che non si sa se vedrà mai la luce.
Significato
Non mancano scene in cui si legge la profondità dell’opera e il dramma vissuto dal protagonista. La storia all’epoca poteva apparire surreale, forse un poco meno oggi che abbiamo sperimentato gli effetti di una pandemia. Non è difficile entrare in empatia e immedesimarsi in Robert Neville. La sua è una storia di eroismo e di sconfitte.
Molto leggibile il dramma di un’epoca che reca come metafora importante quella dell’essere umano sempre troppo sicuro di sé, ebbro di ego e incapace di mostrare saggezza, tanto da scatenare come ultimo effetto, la propria estinzione.
Neville nel corso del film diviene sempre più triste e pessimista, si sente sconfitto. Ha perduto ogni affetto, la moglie, la figlia, chiunque abbia conosciuto. L’unico legame rimasto è costituito dal suo cane, ultima ancora della sua umanità e della sua salute mentale.
Eppure, nonostante la routine e la cruda realtà, lui continua a lottare per far prevalere la vita. Possiede una forte etica, un grande senso di missione nei confronti del genere umano. Ciò lo porta quasi all’ossessione. Continua a cercare la cura fino alla fine, poiché resta la sua ultima ragione di vita.
Un grande significato. Una storia che non delude le aspettative e proprio come il suo titolo io lo reputo una vera leggenda del cinema e della letteratura.
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