Titolo: Per una notte o per sempre
Autore: Robin C.
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary Romance, angst, erotico
Narrazione: terza persona
Wyatt Walker è un ambizioso studente che frequenta l’ultimo semestre alla Columbia University di New York. La sua è una vita quasi perfetta: ha una famiglia che lo ama, una compagna che tollera le sue scorribande amorose e un futuro assicurato come avvocato. Un giorno però, durante la simulazione di un processo, incontra la giovanissima Kaelee Connery. Wyatt ne rimane affascinato e decide di concedersi con lei una notte di passione che potrebbe anche essere l’inizio di una bella storia d’amore, se Kaelee non scomparisse senza lasciare traccia di sé. Qualche mese dopo Wyatt torna in Arizona per fare visita alla famiglia, rivede Kaelee e così scopre chi è veramente. Combattuto tra attrazione e odio, tenterà di cancellarla dalla propria vita. Ma quando l’amore decide di farsi strada nel cuore niente può fermarlo.
L’attrazione la si può svalutare, sminuire, declassare. Il sesso si può controllare. L’amore no.
Per me questo è il romanzo del mal di testa. Si, avete letto bene, il romanzo dell’emicrania.
Wyatt e Kaelee mi hanno devastato il cervello.
Direi che questo romanzo di divide in due parti.
La prima parte è quella delle scelte stupide e sconnesse. Scelte che faranno del male. A se stessi, alla persona e a tutti quelli che stanno intorno. Scelte ponderate male per paura, per rimorso o per ripicca che lasciano solo devastazione.
Devastazione fatta di incontri clandestini, rapporti extraconiugali al limite del decente, fatta di bugie principalmente verso se stessi ma anche verso le persone più care.
E poi la seconda parte. Non c’è nulla di meglio per descriverla se non la canzone di Marco Mengoni “Ti ho voluto bene veramente”.
Un viaggio in Alaska e nel mare di Bering. Un uomo alla ricerca di sé stesso e soprattutto di cancellare i suoi sentimenti e i suoi ricordi. Un uomo ferito che si è reso conto della devastazione che ha lasciato dietro di sé e dell’odio e bugie che ha seminato.
Ingiusto e crudele è essere obbligati a stare con qualcuno che non si ama. Qualcuno che ti obbliga a fare una vita che non sopporti.
Questo è un romanzo in perfetto stile angst.
Ed è uno dei libri con cui ho sofferto di più.
Avrei lanciato il libro fuori dalla finestra ogni 4 righe. Mi sono trattenuta solo perché avrei sfondato la zanzariera.
Wyatt e Kaelee fanno veramente arrabbiare con le loro stupide scelte, ma anche i personaggi secondari erano da prendere a sberloni. Wade con i suoi salami interi sugli occhi che non vedeva al di là del suo naso e delle sue convinzioni. Angela con il suo bigottismo e col. Non ribellarsi alle follie del padre.
E i principali non parliamone.
Wyatt non vuole far soffrire il fratello e allora pensa che nascondendosi nell’ombra sia una buona soluzione. Ma ha fatto le pentole senza coperchi e prima o poi le cose vengono a galla.
Kaelee ci mette secoli a essere sincera e a non comportarsi da burattino. Se solo fosse stata sincera fin da subito ci sarebbe stata molta meno sofferenza per tutti.
Non sarebbe mai riuscito a fuggire da se stesso.
Consiglio assolutamente questo romanzo insieme a una bella dose di valeriana, camomilla, gaviscon o se preferite ubriacatevi pure.
Ne uscirete stravolte e provate.
Io ho anche il cervello fumante per aver letto quasi 200 pagine in una giornata ma è un libro che prende e si vuole sapere se i personaggi si ripiglieranno o se continueranno a essere scemi.
Robin C. è una vera garanzia. I suoi romanzi sono sempre bellissimi. Per dirlo io che non amo la Narrazione in terza persona devono essere davvero belli!
Spero vorrete anche voi conoscere Wyatt e Kaelee, amarli e odiarli come me.
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