Bene ragazz*, spalancate le orecchie, strabuzzate gli occhi. Quello di cui vi parlerò oggi è un romanzo grafico di uno degli autori più intelligenti e dolci (N.d.A., ma qua è tutto una nota dell’autore!) del panorama fumettistico italiano attuale. Un fumetto che, parola d’onore, meriterebbe menzioni su menzioni e che, udite udite, rientra decisamente nella top 10, ma che dico, top 5, dei regali perfetti per questo periodo di feste.
Sto parlando de Il Suono del Mondo a Memoria, edito dalla Bao Publishing e scritto e disegnato da Giacomo Bevilacqua, in arte Keison, per i più quello di A Panda piace… (Edizioni BD), per gli amici il padrone di Zelda.
ISDMAM è stato pubblicato per la prima volta in Italia nel 2016 (verrà poi pubblicato negli Stati Uniti con il titolo The Sound of the World by Heart), ma credetemi quando vi dico che non è invecchiato di un giorno. Ecco perché a distanza di quasi quattro anni sono qui a dirvi: LEGGETELO!
Il protagonista è Samuel – Sam – Page, un fotoreporter che per superare un evento molto doloroso della sua vita decide di intraprendere una sfida: vivere due mesi a Manhattan, cuore pulsante di New York, senza parlare con nessuno, per poi poter scrivere un articolo che racconti di questa impresa. Una sfida apparentemente semplice, per una società solitaria ed introversa come la nostra, in cui le conversazioni faccia a faccia sono sempre più rare ed il contatto fisico, come baci ed abbracci, non si spreca; se non fosse che New York non è una città qualunque, ma una metropoli densamente popolata, che sembra divertirsi a mescolare, cambiare e deviare costantemente il destino delle persone che la abitano.
Una città che accetta di buon grado la sfida postagli da Sam e che sembra osservarlo, passo dopo passo, pronta a punirlo quando per un motivo o per un altro Samuel infrange una regola. Le regole da rispettare, appunto, sono poche e semplici: non poter parlare con nessuno, se non in maniera molto sintetica e concisa attraverso dei bigliettini, ma anche questo solo in circostanze ben definite, e mangiare nello stesso posto (casa inclusa) per un massimo di tre volte al mese. Questo ovviamente implica delle difficoltà, ma senza difficoltà una sfida non potrebbe chiamarsi tale! Riuscirà Sam a vincere questa prova, fatta di regole auto imposte, non molto diverse da quelle che quotidianamente ogni individuo decide di seguire per controllare la propria vita?
A questo punto direi che vi ho svelato anche troppo! E se ciò che vi ho raccontato non vi sembra abbastanza da farvi scendere la bava alla bocca e salire la voglia di correre in libreria a comprare questo fumetto, un’altra cosa da dirvi ce l’ho: è bellissimo. I disegni, i colori, le inquadrature.. questo fumetto è una gioia per i sensi. Leggendo questa storia sembra quasi di respirare l’odore del caffè, il profumo delle foglie di Central Park e, sì, lo smog della città; di sentire il calore del sole che albeggia ed il freddo dell’aria umida quando infine tramonta. Ve lo ripeto: dovete leggerlo! Io l’ho amato e sono sicura che lo amerete anche voi, parola di lupetto!
E comunque è impossibile che lì fuori non ci sia qualcuno che non abbia già letto (lo dico? Ok, lo dico!) questo capolavoro, per cui unitevi a me nell’elogio di questo fumetto e commentate questa recensione raccontandoci perché anche voi avete adorato questa storia!
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