A tre anni dalla prima pellicola stand alone dell’eroina DC sta per tornare nelle sale il sequel: Wonder Woman 1984.

Dovremmo finalmente vedere la seconda avventura di Diana Prince (Gal Gadot) in giugno 2020. Come presagisce il titolo la troveremo immersa nella società degli anni Ottanta e ovviamente nuovi nemici, tra cui la temibile Cheetah interpretata Kristen Wiig la ostacoleranno.

La regia del film, dopo il successo del primo cinecomic del 2017, è stata affidata ancora una volta a Patty Jenkins e nel cast, insieme a Gal Gadot, troveremo nuovamente Chris Pine nel ruolo di Steve Travor che, come vediamo nel trailer è risorto. Come sia possibile non saprei spiegarmelo. Lo avevamo visto immolarsi per la patria volando a bordo di un aereo carico di idrogeno, sul finale del primo film. In seguito la nostra eroina abbandona la sua missione per circa un secolo, parole sue, ma ora in questo sequel che ostinatamente hanno piazzato nell’ormai trito periodo degli anni 80, sembra che non avesse smesso del tutto i panni della combattente.

Adoro la nuova armatura dorata, amavo anche la prima, un vero mix di eleganza, sportività e perchè no, una sensualità espressa in maniera pulita e per nulla volgare dalla Gadot( era una modella, nonché soldato prima di fare l’attrice). Mi auguro che non abbiano fatto pasticci con la trama.

Dove eravamo rimasti: Wonder Woman (2017)

A Parigi, Diana  riceve da Bruce Wayne (Ben Affleck) la foto originale di cui Lex Luthor aveva una copia digitale; nel biglietto egli chiede se un giorno gli racconterà la storia dietro alla foto. Qui lei inizia a raccontare…

Nell’antichità Zeus creò l’uomo affinché rispettasse e pregasse gli dei; però Ares, figlio di Zeus e dio della guerra, instillò sentimenti negativi nell’umanità, che avviarono conflitti e divisioni tra i popoli; per rimediare Zeus creò le Amazzoni, donne capaci di combattere ma anche di vivere pacificamente, e le mandò presso l’umanità per insegnare la pace e l’armonia. Ares uccise gli altri dei.

Zeus, non riuscì ad uccidere il figlio, ma lo scagliò sulla terra. Lasciò alle Amazzoni l’isola di Themyscira, dove le donne guerriere vivono in pace nascoste dal mondo, e un’arma capace di uccidere Ares se e quando fosse mai tornato in forze.

Infanzia e addestramento  a Themyscira

Tempo dopo la piccola principessa Diana, figlia di Ippolita (Connie Nielsen) sovrana delle Amazzoni, a Themyscira, desidera un addestramento da guerriera, ma la madre rifiuta che viene allenata di nascosto da sua zia Antiope, sorella di Ippolita e condottiera dell’esercito.

Diventata adulta, Diana assiste all’ammaraggio del capitano Steve Trevor, si tuffa per salvarlo, ma sbarcano sull’isola paradiso alcuni soldati tedeschi che danno la caccia al capitano. Ingaggiando battaglia con le Amazzoni. Antiope viene colpita, ed esorta Diana a seguire e uccidere Ares, poi spira. Trevor viene interrogato da Ippolita con il Lazzo di Estia, una corda dorata indistruttibile che obbliga chiunque a dire la verità. Rivela, dunque, di essere una spia americana che deve portare a Londra i piani di un nuovo e più letale gas mostarda, creato da “Dottor Poison“, per il generale tedesco Erich Ludendorff.

La Grande Guerra

Il racconto delle stragi della Grande Guerra turba molte amazzoni compresa Diana, che considera tutto opera di Ares. La notte stessa Diana fugge insieme a portando con sé il lazzo di Estia e la spada Ammazzadei. Arrivati a Londra i due consegnano il diario della dottoressa Maru, ma gli ufficiali negano l’autorizzazione a procedere a qualsiasi azione.

Steve decide di accompagnare Diana al fronte e recluta tre uomini per aiutarli: Sameer, Charlie e il contrabbandiere nativo americano chiamato il Capo. Sir Patrick Morgan (David Thewlis), presente al consiglio degli ufficiali alla consegna del diario, si fa avanti e finanzia in maniera non ufficiale l’impresa, elogiandone il coraggio.

Il gruppo attraversa gli scenari desolanti della guerra e raggiunge il fronte, dove i soldati in trincea sono fermi da un anno. Diana si rifiuta di aggirarla e carica frontalmente il nemico, ispirando i compagni e i soldati alleati. Sfonda le linee nemiche (in una sequenza cinematografica emozionante) e liberando il paese vicino; qui viene scattata la famosa foto con i cinque in posa (di cui si parla all’inizio del film e anche in Batman vs Superman).

Presto si scopre che Ludendorff vuole ribaltare le sorti della guerra con l’utilizzo del gas mostarda. E Diana è convinta che l’ufficiale sia Ares, sicura che la sua influenza sarà spezzata alla sua morte e gli uomini ritroveranno la ragione.

Diana e Steve s’intrufolano in una serata di gala organizzata da Ludendorff, ma non riescono a fermarlo prima che utilizzi l’arma sul paesino da loro appena liberato, uccidendone tutti gli abitanti. Diana, furiosa perché Steve le ha impedito di uccidere Ludendorff e salvare decine di vite, si lancia all’inseguimento dell’ufficiale tedesco, riuscendo infine ad ucciderlo; tuttavia nulla cambia e la guerra sembra proseguire immutata.

Steve la raggiunge spiegandole che non ha mai creduto all’esistenza di Ares e che l’umanità è sempre stata così, poi cerca di fermare un bombardiere che sta per partire per attaccare Londra con l’aiuto di Sameer, Charlie e il Capo.

La Verità su Ares

Mentre Diana è ancora incredula per quanto accaduto, appare sir Patrick Morgan, che le rivela di essere lui Ares e le spiega che l’umanità è sempre stata egoista e distruttiva, e lui si è limitato a dare qualche spinta e alcune idee. Diana sfodera nuovamente la spada chiamata “Ammazzadei”, che tuttavia si infrange contro di lui.

Il dio le svela che la vera Ammazzadei è lei, poiché figlia di Zeus ed Ippolita, e di conseguenza una semidea. Intanto Steve sale sull’aereo, lo dirotta e si sacrifica in prima persona, facendolo esplodere ad alta quota per impedire una strage a terra. Diana, affranta per la morte di Steve, libera tutto il suo potere, mentre Ares, contento della sua furia, la invita ad unirsi a lui. Ma Diana, grazie al gesto eroico di Steve, capisce che gli umani non hanno solo l’oscurità dentro di loro, ma sono anche capaci di essere buoni e generosi, quindi si può sperare in loro.

Alla fine Diana uccide Ares; con la sua morte i combattimenti cessano e viene firmato l’armistizio. In epoca contemporanea Diana ringrazia Bruce Wayne con una e-mail, confermando il suo proposito di proteggere la vita di tutti per sempre.

Autore


Scopri di più da Vampire's Tears

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.