Un altro step nel nostro viaggio vampiresco vede come protagonista La curiosa morte di Morton di Algernon Henry Blackwood. Questa volta la ABEditore con il volume Draculea ci porta all’alba del XX secolo con un autore famoso per la sua penna carica di mistero.

Blackwood, sebbene sia molto rinomato per il filone horror, più che terrorizzare tende a voler stupire e meravigliare il lettore. Potremmo definirlo uno dei maestri della suspence e certo ci farebbe piacere riparlarne ancora.

Ma non siamo qui per questo. Nell’appuntamento di oggi di questa rubrica in collaborazione con Bloody Reader (di cui vi consigliamo sempre di leggere l’articolo) è Morton il protagonista principale. E quindi diamo il via alle danze.

La curiosa morte di Morton  – Trama

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Due uomini, uno più giovane e uno più anziano sono in viaggio a pochi passi dai confini con la Svizzera. Hanno trascorso la notte in una strana fattoria dal nome “La Chenille”, in cui hanno fatto la conoscenza di una strana dama, che però non pronuncia una sola parola. L’atteggiamento della donna, sebbene sia molto bella, ha qualcosa di alquanto inquietante. Così come è inquietante il modo in cui Morton, il più anziano dei due, parla di lei. Ma la notte sta per calare nuovamente e con essa uno strano e cupo presagio.

Recensione

La curiosa morte di Morton è un racconto molto breve, che tuttavia è in grado di lasciare il suo segno nella mente del lettore. I due personaggi sono il focus dell’intera narrazione ed in realtà il lettore è portato più a seguire “l’uomo alto” che Morton stesso. Le sue sensazioni sono anche quelle del lettore. L’inquietudine che avverte a ogni passo, quella voglia di allontanarsi, fuggire via da quelle terre. Non sa veramente spiegarsene il motivo. Il lettore invece ne è forse più consapevole.

Del resto tutti i racconti di questa raccolta hanno per tema i vampiri e perciò possiamo presupporre che non sia certo spoiler ammettere che un vampiro sia presente nella vicenda. E il lettore ha subito modo di immaginare su chi puntare il proprio dito. L’aspetto della donna, del resto è molto chiaro. Bella, affascinante e con uno sguardo come quello di un predatore. Non proferisce parola, questo effettivamente è un grande mistero.

Perché questa vampira non parla mai? Come è legato il suo silenzio con la sua natura? E cosa ha a che fare il latte con il suo incantesimo? Si tratta davvero di latte?

The Vampire (1897) by Philip Burne-Jones La curiosa morte Morton di Algernon Henry Blackwood – Draculea

Philip Burne-Jones / Public domain

Alcune domande non sono destinate ad avere risposta, certamente però, possiamo dire che la natura di questa vampira è molto selvatica. Perfino nei momenti in cui sembra gentile in realtà ha quell’istinto di un predatore. E se pure per certi versi potremmo paragonarla a Carmilla, per altri è molto più feroce nel seguire la preda che si è scelta e nell’attirarla nella sua trappola per poi servirsene come pasto. Segue i due uomini come farebbe un felino, nascosta nella foresta mostrando per qualche istante solo lo scintillio degli occhi o il sorriso perlaceo. È lì, pronta ad attaccare, in attesa del momento propizio. Sceglie con cura la sua vittima, quella più debole o quella più semplice da trarre in inganno.

C’è qualcosa di ancestrale in tutto questo. È una musica che cresce, lentamente e i cui toni diventano sempre più ansanti. Il lettore sa che sta per accadere qualcosa. Lo avverte come un brivido freddo nelle vene. Lo stile impeccabile dell’autore accompagna, guida all’interno della vicenda ed è capace di far vivere quei precisi istanti.

La da si conclude ovviamente comitolo del racconto stesso annuncia e la curiosa morte di Morton lascia un segno nell’animo del suo compagno di viaggio e anche nel lettore.

I miti e le leggende ancora una volta sono la chiave. E ancora una volta sembrano essere reali.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.

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8 Commenti

  1. ELEONORA

    Ogni racconto di questo volume è sempre più avvincente! Conoscevo Blackwood per il suo dottore del paranormale John Silence, ora mi hai incuriosita con questo racconto breve. Blog stupendo e collaborazione molto interessante con la Mitica bloody! Siete una bella coppia!

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    • KeiLeela

      Grazie. È il primo dei suoi che leggo e mi piace molto la sua penna, sicuramente leggerò altro. Con Bloody mi piace tantissimo lavorare perché siamo molto affini sugli argomenti e ci scambiamo un sacco di idee. 🙂

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  2. Laura

    Non conoscevo l’autore ma lo cercherò meglio per approfondire. Non vedo l’ora di finire le letture in programma e di dedicarmi a questa opera bellissima ❤️

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    • KeiLeela

      Essendo comunque tutti racconti simili puoi anche intervallarla ad altre letture (anche io sto facendo così, altrimenti il sito sta fermo ^^’ )
      Comunque una cosa davvero bella è proprio la possibilità di scoprire tanti autori nuovi ^^

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  3. Frank

    Questa recensione mi spinge sempre più ad aspettare il momento in cui leggerò questo volume. Bellissimo post.

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    • KeiLeela

      Grazie mille. Vedrai che lo amerai tantissimo

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  4. Roxanne Caracciolo

    Ogni tanto lasciare la figura del vampiro moderno adolescente innamorato e tormentato, credetemi, è una boccata d’aria!

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    • KeiLeela

      D’accordissimo, anche perché (opinione impopolare) ma credo che alla fin fine quel tipo di racconti abbiano poco del vampiro e metterci una qualunque altra figura non farebbe la differenza. Sono storie d’amore dove è piazzato a caso un personaggio dell’orrore che tanto orrore non fa

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