Le Streghe riporta sullo schermo una storia ormai diventata un classico della letteratura fantasy per bambini dalla penna di Roald Dahl, ma le sue ambizioni e la sua estetica esuberanti potrebbero non essere all’altezza del libro originale.

Trama

Nel tardo 1967, un ragazzino di recente rimasto orfano si trasferisce da sua nonna nella cittadina rurale di Demopolis, in Alabama. Quando i due si ritrovano faccia a faccia con un glamoroso ma diabolico gruppo di streghe, la nonna decide di portarlo via dalla città per una vacanza in un elegante hotel sulla costa. Purtroppo però, quando i due arrivano lì, si rendono conto che il luogo è stato scelto anche dalla Strega Suprema per un raduno di streghe da tutti i paesi del mondo – ovviamente sotto copertura – per mettere in atto i loro piani malvagi.

Recensione

Dal momento in cui è stato rilasciato il trailer di Le Streghe, questo film ha subito guadagnato l’attenzione di tutti con la promessa di una storia sfavillante dal cast rinomato.

Trent’anni dopo un primo adattamento cinematografico del 1990 e la morte di Roald Dahl nello stesso anno, abbastanza tempo sembra essere passato per riportare questa classica storia per bambini sullo schermo e sulla bocca degli spettatori. L’estetica colorata, la storia semplice ma rincuorante, e il periodo di uscita nella prossimità di Halloween si ripromettevano di portare un po’ di buon umore – o almeno una ricca distrazione – dallo stato delle cose nel mondo.

Octavia Spencer e Jahzir Bruno in Le Streghe

© HBO

La storia

Come abbiamo già menzionato nel nostro articolo segnalazione qualche giorno addietro, la realizzazione di Le Streghe ha avuto degli inizi molto particolari.

Il live-action risultato da questo progetto, infatti, non era ciò che i produttori si erano inizialmente immaginati. L’idea di partenza doveva essere realizzata con lo stile stop-motion sotto l’occhio attento di Guillermo del Toro ma il progetto ha poi cambiato direzione ed è finito nelle mani di Robert Zemeckis come nuovo regista, conservando però la sceneggiatura concepita da del Toro stesso.

Inoltre, a differenza del primo adattamento cinematografico, il nuovo Le Streghe cerca di ritornare alle origini e rimanere molto più fedele al libro da cui è tratto se non per qualche piccolo cambiamento quali l’ambientazione, il periodo storico e l’etnia del protagonista.

I cambiamenti

Stanley Tucci in Le Streghe

© HBO

Per chi ha amato la storia originale e il film del 1990, scoprire i suddetti cambiamenti potrebbe essere stato un motivo di titubanza, ma le scelte narrative del nuovo film diventano sicuramente uno strumento per dare alla storia nuovi punti di vista.

Nel titolo originale, il protagonista è un bambino norvegese accompagnato nelle sue avventure da sua nonna. Se nel nuovo film la relazione familiale rimane la stessa, la provenienza del protagonista è invece ben diversa. Come avrebbe potuto far intuire la nuova ambientazione, l’Alabama del 1967, la storia gira adesso intorno ad un bambino afro-americano e sua nonna.

Questo cambiamento fa sì che i piani nefasti delle Streghe diventino ancora più terrificanti. Esse sono, infatti, mostrate come donne molto affluenti e dallo stile di vita certamente glamoroso nonostante l’odio della Strega Suprema verso i soldi. Allo stesso tempo, il protagonista e sua nonna sono invece di modeste origini e per questo motivo ancora più in pericolo perchè la loro scomparsa non creerebbe un grande interesse. E’ sicuramente un vantaggio per le streghe il cui obiettivo è quello di liberarsi di tutti i bambini. E dove cominciare se non proprio da quelli che provengono dalle parti della società di cui nessuno vuol preoccuparsi?

L’estetica

Al di là di una storia dai nuovi significati che però non vengono mai affrontati in maniera particolarmente dettagliata se non per un paio di menzioni qui e lì, il nuovo film cerca sicuramente di colpire lo spettatore con la sua estetica esuberante.

Ogni scena cattura gli occhi degli spettatori. Dagli abiti sfarzosi delle streghe alle atmosfere ricche dell’hotel, passando per angoli più bui quando si tratta dell’anatomia stessa delle streghe, senza tirarsi indietro anche quando la parte dark del dark-fantasy potrebbe sembrare esagerata per il pubblico molto giovane a cui è indirizzata la storia.

Anne Hathaway, Jahzir Bruno e Octavia Spencer

© HBO

Il design è sempre intelligente. Una delle impressioni più visivamnte forti deriva sicuramente da un elemento mostrato anche nel trailer quale il vestito violaceo indossato dal personaggio interpretato da Anne Hathaway la cui cinta, a forma di serpente, avvolge sinuosamente le sue linee.

Se come me non avete smesso di pensare a quel vestito da quando avete visto il trailer, sarete molto felici di sapere che è solo una delle mille cose che vi sbalordiranno degli effetti del film. Le Streghe stesse, infatti, sono terrificanti in una maniera che non si vergogna di esserlo e di far storcere la bocca a chi guarda. Ma non è assolutamente accidentale, il fastidio è voluto ed efficace perchè esagera le antagoniste in modo tale da impressionare anche gli adulti che non si aspettano di avere una reazione.

C’è, tuttavia, un ma. Mentre gli effetti speciali che circondano le streghe e la loro magia sono eccellenti sia visivamente che tecnicamente, una strana mancanza si manifesta quando parliamo degli animali del film che sono invece plastici e poco credibili e che, su uno sfondo ricco di effetti interessanti, tendono a distrarre lo spettatore dalla storia.

Il cast

C’è poco da dire quando si tratta del cast. Con un film che include tre grandi nomi quali Octavia Spencer, Anne Hathaway e Stanley Tucci, non c’è da stupirsi che tutti riescano a brillare in performance straordinarie.

Anne Hathaway nel ruolo di Strega Suprema

© HBO

Anne Hathaway in particolare, un po’ grazie alla prominenza della sua presenza nella storia, un po’ per la natura stessa del suo personaggio, fa un lavoro eccellente anche quando gli è richiesto di andare un po’ sopra alle righe con la teatralità dei suoi atteggiamenti. Il risultato è divertente, spaventoso, esagerato, ma sempre e comunque stupefacente.

Il dark di dark-fantasy

Come abbiamo già accennato, gli effetti speciali non si tirano indietro dallo spingersi fino anche all’orrido e, allo stesso modo, per essere una storia per bambini, quella di Le Streghe è decisamente dark.

Come qualsiasi altra narrazione destinata ad un pubblico molto giovane, c’è un sentimento di speranza che inonda l’intero film, ma il modo in cui riesce a sopraffare i momenti più bui della storia è decisamente sorprendente e non senza i suoi svantaggi. La storia è ottimista, i personaggi non si perdono mai d’animo, ma tutte le loro avventure non sono senza un costo ed è questo che distingue Le Streghe da molti altri film per bambini.

Considerazioni finali

Insomma, Le Steghe riesce a fare testa a molte delle aspettative del trailer, soprattuto a livello estetico, ma rimane comunque una storia molto solidamente impiantata nel genere per bambini.

A parte gli effetti speciali, infatti, Le Streghe è una storia piuttosto semplice e non dalle profondità particolarmente intense.

E’ sicuramente un film che si apprezza per il tempo e per il pubblico per cui è stato concepito, ma senza molte pretese di rivoluzionare il genere o di diventare unico e solo adattamento della storia da cui è tratto. Non ho dubbi che molti preferiranno ancora il suo predecessore e che non rimarrà esattamente nella memoria collettiva come un super-film da rivedere ad ogni occasione, ma è abbastanza per distrarre momentaneamente dal resto del mondo e farsi stupire dal suo glamour.

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