Tratto dall’omonima serie di romanzi di Lisa J.Smith, The Vampire Diaries è una serie televisiva statunitense, sviluppata da Kevin WilliamsonJulie Plec che ha riscosso un grande successo. La serie venne trasmessa su The CW dal 10 settembre 2009 al 10 marzo 2017, per un totale di 171 episodi suddivisi in otto stagioni. Ha consacrato sul piccolo schermo Ian Somerhalder, Nina Dobrev e Paul Wesley, i tre protagonisti assoluti della serie. Ora disponibile su Netflix.

The Vampire Diaries – Trama

The Vampire Diaries - Poster

The Vampire Diaries – Poster © Warner Bros

Elena Gilbert, una dolce adolescente che vive nella città di Mystic Falls, in Virginia viene sconvolta dalla morte dei suoi genitori. Vive con il fratello Jeremy e la zia Jenna. Un giorno incontra un ragazzo che la fa sentire di nuovo viva, tra i due è amore a prima vista. Ma la sua vita subisce un nuovo scossone quando scopre che lo stesso ragazzo, Stefan Salvatore, è un vampiro. Stefan si accorge che Elena è identica alla ragazza precedentemente contesa da Stefan e suo fratello Damon la vampira che trasformò entrambi nel 1864: Katherine Pierce. I due fratelli si innamorano entrambi di Elena. Il loro scopo è proteggerla dall’Ibrido Originale, Klaus Mikaelson, e da altre forze che ambiscono al pieno controllo della ragazza.

Punti deboli della serie

Una serie di grande successo nello scorso decennio che ha risvegliato la vampiro-mania nella cultura popolare come ai tempi di Buffy l’ammazza vampiri. Ovviamente anche in questo caso si tratta di un teen drama dove i problemi quotidiani di questi adolescenti, poi palesemente troppo maturi, vengono minati dalle tinte soprannaturali.

Nina Dobrev in The Vampire Diaries (2009)

Nina Dobrev in The Vampire Diaries (2009) © IMDB

Mystic falls è la città dove tutti muoiono. Quasi peggio che in Game of Thrones. Solo che in molti casi i morti ritornano indietro, a volte come vampiri, a volte come ibridi e a volte ritornano e si trasformano in modi impensabili punto e basta.

Creata dagli stessi ideatori di Dawson’s creek, purtroppo il marchio di fabbrica di Williamson si nota, non solo nelle scene d’azione o nei momenti dark, ma nella ridondanza di alcuni aspetti. Noterete infatti il classico triangolo amoroso tra Elena (Nina Dobrev) e i due fratelli Salvatore: Stefan (Paul Wesley) e Damon (Ian Somerholder) che ci ricordano troppo Dawson-Pacey e Joey. (Certo questo non è colpa degli sceneggiatori poiché hanno rispettato l’essenza della serie dei libri).

Sono una grande fan di Somerholder, mi piace moltissimo l’attore e ovviamente il suo personaggio: Damon. Ammetto che se sono riuscita a giungere alla fine dell’ottava stagione è solo grazie a lui. La sesta, la settima e l’ottava stagione sono state estenuanti dal punto di vista narrativo.

Non posso dire molto di Paul Weasley, non lo reputo un grande interprete e il suo Stefan è piatto come una tavola. Per quanto riguarda Nina Dobrev, penso di averla odiata come poche altre protagoniste di serie televisive che ho seguito dall’inizio alla fine.

Altro aspetto negativo dello show sono stati i dialoghi lenti, ripetitivi e le dinamiche sentimentali troppo pesanti e complesse.

Devo ammettere che la stagione peggiore è stata quella che ha visto come antagonisti i vampiri eretici. Esseri in parte vampiri e in parte stregoni, di una lentezza e banalità. Mentre quella precedente con Malakai della congrega dei gemini, invece ha avuto maggior mordente e finalmente si è visto un cattivo abbastanza affascinante da rivaleggiare con Damon nel suoi momenti da super cattivo.

Punti forti

Ian Somerhalder, Paul Wesley, and Nina Dobrev in The Vampire Diaries (2009)

Ian Somerhalder, Paul Wesley, and Nina Dobrev in The Vampire Diaries (2009) © IMDB

A ogni modo la storia ha saputo essere anche romantica, con delle belle colonne sonore che hanno accompagnato passionali e accattivanti,  anche dal punto di vista degli eventi occulti, tanto per accontentare in parte noi amanti del genere oltre che per soddisfare le teenager.

Ho apprezzato i momenti che ci hanno ricordato che anche i vampiri, un tempo sono stati umani e sono capaci di abbandonarsi a grandi passioni e a buone azioni.

Carini i flashback che narrano il passato dei fratelli Salvatore e della genesi dei vampiri originali. Alcuni sono stati scritti molto bene, altri meno, scadendo quasi nel ridicolo.

Certo i vampiri possono passare quasi per umani, adattandosi e uccidendo il minimo sindacale sempre che non spengano la propria umanità o non siano davvero dei villain sadici e avidi di potere. In questo caso la serie ci ha regalato un grande numero di cattivoni interessanti e altri un pò meno.

Pochi mostri, ma tantissime creature sanguinarie. Bella l’idea del doppelganger malvagio di Elena, ovvero Katherine Pierce. Molto più originale della dinastia dei Mikaelson, dei licantropi, delle streghe o delle sirene.

I protagonisti e la storia

Molti sono i personaggi che hanno popolato il corso delle otto stagioni. La formazione iniziale composta dal trio amoroso e dagli amici stretti di Elena ha perdurato fino alla fine. Caroline (Candice King), una delle amiche di Elena diventata un vampiro petulante e con le manie di controllo e il classico bravo ragazzo, quanto amico affidabile: Matt (Zach Roerig).

Jeremy Gilbert (Steven R. McQueen) è entrato e uscito dallo show più volte, tra viaggi motivati e le volte in cui è morto ed è stato resuscitato.

Da ricordare la parentesi in cui proprio Nina Dobrev ha abbandonato lo show, motivato nella vita reale dalla sua rottura con l’ex partner e collega Ian Somerholder. La cosa è stata spiegata nella come una maledizione che la teneva addormentata fino al momento in cui la sua migliore amica e strega Bonnie (Kat Graham), non fosse passata a miglior vita, merito di una maledizione del diabolico Malakai Parker (Chris Wood).

Nina Dobrev in The Vampire Diaries (2009)

Nina Dobrev in The Vampire Diaries (2009) © IMDB

Da annoverare tra i migliori personaggi, il più saggio e maturo Alaric Saltzman (Matt Davis), insegnante di scienze occulte, nonché cacciatore di vampiri ed ex fidanzato della zia di Elena. Ricopre anche il ruolo del miglior amico di Damon, e questo ha reso simpatico e controverso nonché drammatico il loro legame ricco di alti e bassi.

Lo spin-off sui vampiri originali

Cosa si può dire dei vampiri originali? Dall’idea della famiglia millenaria dei primi immortali è nata una serie Spin off chiamata appunto The originals.

Confesso che l’ho trovata noiosa e altrettanto ridondante, ma Niklaus Mikaelson (Joseph Morgan), l’ibrido originale in fondo è stato un cattivone abbastanza decente. Mi ha ricordato per alcuni aspetti Lestat di intervista con il vampiro. Aveva fascino e coraggio e il tremendo difetto di comportarsi come un moccioso viziato, odioso e anche fin troppo spaccone.

Mentre il fratello Elajah, molto più fine e raffinato ha controbilanciato le manie di grandezze del fratello. Poi c’era Rebekah che ho trovato totalmente insopportabile forse anche più di Elena.

In definitiva

Non è stato facile accettare gli strafalcioni stilistici o la lunghezza delle ultime stagioni, sempre meno interessanti e coinvolgenti. Personalmente non posso definire molto bella questa serie per quanto successo abbia riportato, ma resta comunque piacevole e di intrattenimento. Se siete  amanti del genere come me, storcerete forse il naso, ma dovreste darle una possibilità. Penso converrete con me che il miglior personaggio di sempre sia Damon Salvatore e anche se ripetitivo a sua volta, resta almeno un bel vedere.

 

 

 

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