Thus Always to Tyrants, il nuovo album degli ARRAYAN PATH, ha ormai trovato il suo spazio fra gli scaffali dei negozi. L’album è stato pubblicato il 9 dicembre e è pronto a catturare gli ascoltatori trasportandoli in una nuova avventura musicale.
Il nuovo album è uno degli esempi più forti della band, che include diverse variazioni di stile che vanno oltre il consueto stile epic-power.
Benvenuti sul nostro portale. Prima di tutto vi ringraziamo di aver accettato questa intervista. Dunque, andiamo subito al sodo, mancano ormai pochi giorni all’uscita del vostro nuovo album. Come vi fa sentire tutto ciò?
Grazie. Qui è Miguel che risponde. Siamo davvero entusiasti dell’album, ci abbiamo lavorato tanto e avere una così forte visione di qualcosa e vederlo al fine trasformarsi in realtà è davvero eccitante.
Trovo sempre interessante quanto la musica trae ispirazioni da eventi storici. Quando avete deciso che era questa la storia da raccontare?
Evagoras è stato il “vero” ultimo re di Cipro. È parte integrante della nostra identità nazionale e della storia dell’isola. E questa storia non è così famosa come quella di altre regioni di questa zona. Così abbiamo individuato in essa un tema che meritava davvero di essere esplorato e ampliato.
Come leggevo dalle dichiarazioni rilasciate per l’uscita dell’album, il Re Evagora, è un personaggio molto importante della storia Cipriota. Quale è stato l’approccio che avete usato per raccontare quegli eventi?
Volevamo dare la sensazione di parlare di una storia epica (un po’ come quelle che vanno tanto di moda al momento come Game of Thrones e così via). Ogni canzone è come un episodio di una serie a largo budget, in termini di portata e concetto. Con orchestre e arrangiamenti corali enormi e cinematografici, volevamo prendere la storia della nostra piccola isola e farla sembrare grande, perché è grande! Abbiamo una storia lunga, varia e affascinante ma non è conosciuta da molti!
Pensate che l’album possa incuriosire un ascoltatore a indagare sulla storia degli eventi narrati? Confesso che almeno io ho fatto qualche ricerca in merito fino ad arrivare all’orazione d’Isocrate.
Vogliamo che tutti i nostri album portino a questo! I concetti delle nostre canzoni vanno sicuramente approfonditi, cerchiamo di raccontare storie con la nostra musica, per lo più del passato, per lo più della ricchissima storia della nostra cultura, e se ispiriamo le persone a fare le loro ricerche e a volerne sapere di più, per me è una missione compiuta!
Qualche giorno fa è stato distribuito per il pubblico il video con il testo di Of Royal Ancestry, molto bello tra l’altro, come molte tracce dell’album. Cosa potete dire in merito all’accoglienza del pubblico?
Le reazioni delle persone sono state molto incoraggianti. Amano davvero le sonorità che abbiamo raggiunto all’interno dell’album e tutte le sensazioni che abbiamo messo nella musica.
E invece, secondo il vostro personale punto di vista, c’è qualche brano in questo album al quale vi sentite particolarmente legati?
Parlando per me, From King to a King. È una canzone con molti riff e melodie sulla quale ho lavorato a lungo e nella quale ho riversato le miei idee per molto tempo
Parliamo degli artisti che hanno contribuito a questo album. Gary Wehrkamp (Shadow Gallery), Paolo Viani (Warlord), Enzo Donnaruma (Enzo and the Glory Ensemble), Louis Syrimis (Zivanished, Infected Syren), Harrys Pari (Minus One) e Christina Polycarpou.Si tratta di una lunga e interessante lista di nomi. Come è stato collaborare con queste personalità?
Tutti questi musicisti sono eccezionali a livello mondiale.
Gary Wehrkamp è un musicista che ha avuto una grande influenza su di me grazie al suo lavoro con gli Shadow Gallery, quindi averlo inserito nell’album è un grande onore, e anche il lavoro di Enzo è stato eccezionale.
Christina è una musicista il cui talento unico con la lira cretese dà un suono ammaliante e bellissimo alla nostra musica, ha davvero portato una dimensione completamente nuova al suono e sono stato molto felice che abbia accettato di lavorare con noi!
Conosco molto bene Louis e Harrys grazie ad altre band a cui abbiamo lavorato, e sentire il loro contributo è sempre molto emozionante!
Come abbiamo detto manca davvero poco all’uscita dell’album, paliamo quindi un po’ della promozione. Avete in programma eventi o tour al riguardo? Qualcosa che potete già anticiparci?
Siamo molto impegnati a preparare gli eventi dal vivo e nel programmarne alcune. Nulla è ancora confermato, ovviamente, perciò tenete un occhio aperto in attesa degli annunci!
C’è qualche paese che vi piacerebbe visitare con la vostra musica o nel quale vi piacerebbe tornare?
Adoriamo suonare in Grecia, abbiamo sempre un’accoglienza sfrenata, e ci piacerebbe assolutamente visitare l’Italia, la Spagna, la Germania, Israele… ovunque ci siano metallari, noi vogliamo esserci!
Vi ringrazio davvero del tempo che ci avete dedicato. Siamo davvero onorati di aver potuto pubblicare questa intervista. C’è un ultimo messaggio che volete lasciare per salutare in nostri lettori e in particolare il pubblico italiano del quale noi stessi facciamo parte?
Dato che amiamo la storia e i temi storici, l’Italia si trasformerebbe naturalmente nella nostra seconda casa, credo!
Ci piacerebbe molto visitare l’Italia e suonare lì, pensiamo che il pubblico italiano capirebbe cosa stiamo cercando di dire e cosa stiamo cercando di ottenere incorporando la storia e la mitologia nella musica metal!
Grazie per tutto il vostro supporto, speriamo che il nuovo album vi piaccia e che ci si veda in giro!
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