La morte ti fa bella (Death Becomes Her) è un film del 1992 diretto da Robert Zemeckis, il leggendario regista della saga di Ritorno al futuro.
Il cast vede stelle indiscusse del cinema anni 90, ovvero Meryl Streep, Goldie Hawn, Bruce Willis, Isabella Rossellini. Una dark comedy di grande successo ed è soprattutto ricordato per la trama grottesca e gli effetti speciali, che valsero alla pellicola l’Oscar ai migliori effetti speciali nel 1993.
La morte ti fa bella – Trama
1978: Helen Sharp, un’aspirante scrittrice, presenta al suo fidanzato Ernest Menville una sua ex-compagna di classe, Madeline Ashton. Madeline è un’attrice di scarsa fama, assetata di gloria e che detesta Helen; per rovinarle la vita seduce Ernest e lo sposa.
1985: Sono passati sette anni dal matrimonio di Madeline ed Ernest, ma Helen non si è mai ripresa dallo shock: si è trasformata infatti in una gattara obesa, depressa e senza voglia di vivere, che guarda ossessivamente una scena di un film in cui Madeline viene strangolata. Ricoverata in un manicomio non riesce ancora a riprendersi, salvo poi avere una illuminazione in seguito ad una frase di una dottoressa.
1992: la brillante carriera da chirurgo di Ernest si sfascia a causa del suo alcolismo, così come il matrimonio con Madeline. Costretto ad abbandonare la chirurgia, l’uomo lavora truccando e rendendo presentabili i cadaveri dei vip. Quando Madeline riceve un invito alla presentazione del libro di Helen, aspettandosi di vederla ancora grassa e cadente, decide di apparire al meglio possibile per farla sfigurare ancora di più.
Si reca quindi al suo centro estetico ma si vede rifiutata la possibilità dell’ennesimo trattamento estremo a cui ricorre sempre più spesso per mantenere l’aspetto seducente di un tempo. Il direttore del centro le fornisce un biglietto da visita per una clinica privata dove si recherà tempo dopo in cerca del miracolo.
La morale del film
Film del genere restano impressi nella cultura cinematografica per molte ragioni. In primis la grande interpretazione degli attori protagonisti, uno migliore dell’altro. I visual effect ottimali per l’epoca, l’originalità della storia, sempre per il periodo di produzione, ma più di tutto il senso della storia.
Ci sono molti messaggi espliciti e subliminali, la morale non è nascosta, ma lampante, accompagnata da uno spiccato umorismo macabro che esplica molti pregi e difetti della natura umana.
La pellicola insegna allo spettatore che né la giovinezza eterna, né la ricchezza possono rendere le persone mediocri migliori di quanto non siano. La superficialità e la meschinità accomunano tutti e portano effetti negativi a chiunque circondi un individuo egocentrico e scontento.
L’apparenza inganna e andare contro i buoni propositi, calpestare la felicità della gente alla fine punisce e non c’è perdono. Le due protagoniste unite/separate dalla loro rivalità comprendono la sciocchezza delle proprie scelte quando è già troppo tardi.
Madeline ed Helen fanno di tutto per manipolare il povero Ernest, ma alla fine sarà lui soltanto a diventare davvero felice, apprezzando la semplicità della vita e rifuggendo il miraggio della giovinezza eterna. Mentre per loro si aprirà una lunga esistenza ridicola, come grotteschi manichini immortali, scontenti e odiosi costretti alla loro sola compagnia.
Impossibile non apprezzare la pellicola in tutte le sue parti e astenersi da profonde riflessioni, dopo le risate suscitate soprattutto nel finale.
0 commenti