“Paradise” (2023)

Paradise è un bellissimo film distopico di produzione tedesca che di “paradisiaco” ha solo l’idea di fondo ma fin dai primi fotogrammi si rivela infernale ed ansiogeno. Diretto e sceneggiato da Boris Kunz, è disponibile sulla piattaforma Netflix da luglio 2023. Subito dopo il suo rilascio Paradise raccolse consensi positivi, sia dagli abbonati sia dalla critica balzando in vetta alle classifiche dei film più visti dell’anno.

Paradise – Trama

Paradise Locandina © Netflix

In un futuro non troppo lontano, un metodo per trasferire anni di vita da una persona all’altra ha cambiato il mondo per sempre, trasformando la startup biotecnologica AEON in un’azienda farmaceutica multimiliardaria. Elena e Max hanno una vita quasi perfetta.

Ma quando la coppia si trova di fronte a inaspettate richieste di risarcimento assicurativo che non può pagare, tutto cambia in un istante: per saldare i debiti, Elena (Marlene Tanzcik) deve “pagare” 40 anni della sua vita. Derubati di un futuro insieme, i due devono fare i conti con quello che resta della loro esistenza. Max (Kostja Ullmann), che lavora per AEON, fa di tutto per recuperare gli anni perduti di Elena. Ma nulla sarà più come prima.

Recensione

Una lunga vita accompagnata da una altrettanto lunga giovinezza e il denaro: cos’altro brama l’umanità se non una di queste due cose, o entrambe? Cosa succederebbe se fosse possibile cedere parte della propria esistenza in cambio di denaro, vendere anni, addirittura decenni barattandoli con l’agiatezza economica?

Paradise. Marlene Tanczik as Elena in Paradise. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Paradise risponde a questa domanda e lo fa in modo crudo e diretto, bastano pochi minuti per capire che il film ci colpirà allo stomaco, o meglio all’anima, ma a quella nera. I temi dell’avidità, delle scelte morali e dei discutibili progressi scientifici si intrecciano in tutto il film che, con il progredire della narrazione, diventa sempre più coinvolgente, aspro e ansiogeno senza mai peccare di lentezza.

La trama, sviluppata essenzialmente intorno alla coppia Elena e Max alla disperata ricerca del loro personale riscatto e lieto fine, basta e avanza per farci riflettere su dove potremmo spingerci se la posta in gioco fosse così alta. La quasi assenza di scelte etiche e limiti morali rende il film un po’ prevedibile nonostante non manchino i colpi di scena.

Conclusioni

Il tempo sarà l’oro nero del futuro?

Paradise. Iris Berben as Sophie Theissen in Paradise. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Sicuramente sì se consideriamo le numerose start up che stanno investendo enormi cifre per contrastare l’invecchiamento e protrarre la vita umana oltre i limiti biologici conosciuti.

Ciò che Paradise mette in risalto non è il pericolo insito nella tecnologia e nemmeno nel capitalismo, ma nella natura umana, come è sempre stato. Nel film, di fronte alla possibilità di vivere più a lungo e meglio, tutti compiono scelte opinabili, indipendentemente dalla condizione sociale, in fondo il ricco non è cattivo in quanto tale, ha solo la possibilità immediata di fare ciò che farebbe chiunque altro nella stessa condizione.

Una trama a cui è impossibile restare indifferenti, è impossibile non riconoscersi nell’avidità e nell’egoismo che tali opportunità scatenerebbero. Un film che tira fuori, con un pizzico di onestà intellettuale, una consapevolezza inquietante. Realistico il finale non edulcorato dal classico lieto fine ma aperto alla possibilità di un prosieguo.

Film consigliatissimo!