Le prime foglie cadono. La pioggia sottile riempie l’aria dell’odore fresco dell’erba umida. Le nuvole grigie tengono lontani i raggi del sole. Il freddo avanza pian piano, un grado alla volta. Questo è parte della meraviglia dell’autunno, una stagione che preannuncia la fine, che diventa portatore del cambiamento.
Incanto d’autunno
Se settembre è il mese dei nuovi inizi, ottobre porta con sé tutto l’incanto dell’autunno. I boschi si fanno più silenziosi, la pioggia fitta riempie l’aria di foschia, le foglie cambiano colore. Prosperano i funghi, cadono le castagne. Tutto prende sfumature cupe, a metà tra il marrone della terra appena smossa e il rosso acceso degli alberi. E poi arancio, giallo, caramello, verde muschio.
Le città diventano più fredde, gli abitanti schivi e taciturni. Eppure, quando regala una giornata di sole, l’autunno sa splendere di mille colori, riempiendo lo sguardo di una bellezza unica. È come entrare in un paesaggio incantato, e qualsiasi panorama diventa il posto ideale per tessere una storia… una storia fatta di streghe, fiori appassiti e corvi parlanti.
In questo periodo dell’anno dagli alberi spira una forza potente, che arricchisce l’animo di saggezza e calma. È come se racchiudessero l’esperienza delle cose passate, e riuscissero a trasmettere un po’ di quella vita secolare anche a noi. Provate ad appoggiare i palmi sulla corteccia di una quercia, al crepuscolo autunnale: capirete di cosa sto parlando!
Alberi per l’autunno
Quindi, quali sono gli alberi che in autunno si rendono rappresentazioni concrete del cambiamento? Andiamo a scoprire alcune piante che sanno infondere la meraviglia dell’autunno.
Acero rosso
Nel momento in cui la natura si prepara al dolce letargo invernale, questo albero risplende con il suo colore bronzo rosso autunnale.
Nella cultura giapponese l’acero rappresenta l’impermanenza delle cose, mentre antiche credenze popolari conferivano a questa pianta proprietà magiche contro le streghe, i pipistrelli e la sfortuna.
Nella mitologia greca, la pianta dell’acero rappresentava il dio della paura (fobos) e nell’oroscopo celtico rappresentava l’indipendenza della mente e simboleggiava una persona ricca d’immaginazione e originalità, timida e riservata, ma al contempo sicura di sé e ambiziosa.
Molto famosa è poi la foglia dell’Acer Saccharinum, che è il simbolo della bandiera nazionale canadese, paese dove fitte foreste di questo albero producono il caratteristico sciroppo d’acero.
Cedro giapponese
Si tratta di un albero nativo del Giappone, considerato come simbolo di serenità e longevità. Alcuni degli esemplari più antichi sono diventati simbolo di rinascita e resilienza.
Il verde brillante dei suoi aghi si distingue in modo ancora più marcato nei paesaggi autunnali. Il contrasto tra il suo verde perenne e le tonalità calde delle piante circostanti crea un effetto di bellezza e armonia.
È considerata una pianta sacra in Giappone con una lunga storia di utilizzo nella costruzione di templi e santuari. Inoltre è associata alla morte e alla commemorazione delle persone defunte. I cimiteri giapponesi spesso ospitano cedri secolari, che aggiungono una sensazione di tranquillità al luogo.
Ginkgo biloba
Il nome ginkgo (ginkyo secondo la nomenclatura corretta) ha origini giapponesi e significa albicocca d’argento perchè i suoi semi a maturazione assomigliano ad albicocche spolverate. Mentre la parola biloba è un riferimento alla forma delle foglie.
Ritenuta la pianta a semi più antica, è probabilmente originaria della Cina interna, ed è coltivato da sempre nei giardini dei templi e dei luoghi di culto in Cina e soprattutto in Giappone, venerato come albero sacro perché si pensava proteggesse dai cattivi spiriti e perché rappresentava il simbolo del connubio di opposti e dell’immutabilità delle cose.
Liquidambar
Pianta molto bella per la sua colorazione vivace in autunno. Le sue foglie si colorano di tutta la gamma dei rossi, dal più chiaro al più scuro senza disdegnare i crema e l’oro.
Dalla pianta si estrae una resina profumata, dall’aroma di incenso, l’ambra liquida (da cui il nome spagnolo Liquidambar) chiamata anche storace, dall’aspetto di torba di colore nero. Questa resina, morbida al tatto, può essere posta su carboncini ardenti. Il fumo che si forma è bianco e profumato e una volta dissolto si continua a percepirne per ore la fragranza.
I Cherokee e altre tribù usavano la resina per calmare il nervosismo, che assumevano come infuso. Mentre la tribù dei Choctaw combinavano la resina con le piante di fragole, per creare una bevanda dal fascino esotico.
In passato, il Liquidambar orientale era usato come pozione d’amore e profumo dalla regina egiziana Cleopatra. Gli antichi Egizi, inoltre, lo usavano durante l’imbalsamazione.
Quercia rossa
In autunno la quercia rossa rivela il suo potenziale, le foglie virano al rosso intenso, all’arancione vivace e al marrone profondo, creando un effetto mozzafiato. È anche conosciuta come Quercia della Seta a causa della trama fine e setosa delle sue foglie.
Gli alberi di quercia sono conosciuti per la loro grande capacità di adattamento, una caratteristica che condividono con la specie umana.
La quercia è stata fin dall’antichità simbolo di forza, resistenza, perseveranza, lealtà e virtù eroica. Nell’antica Grecia era considerata un albero sacro a Zeus, simbolo di giustizia e rettitudine morale. Per i Celti invece appariva come albero sacro per eccellenza, in particolare nelle concezioni e nelle pratiche dei Druidi. Inoltre nei tempi passati le foglie di Quercia erano utilizzate come ingredienti per pozioni, rituali di protezione e purificazione.
Sentieri sperduti
L’autunno è la stagione perfetta per fare lunghe passeggiate nel bosco; è lì che gli alberi più maestosi mostrano il meglio di loro. E allora ricordatevi, ogni tanto, di seguire sentieri sperduti e lasciarvi trasportare dalla natura. Ascoltate il selvaggio richiamo della foresta e seguite l’intenso profumo della corteccia bagnata, scoprirete che la natura ha sempre un segreto da rivelarvi…
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