In un viaggio a metà tra favola, sogno e fantasia, scoppia la creatività di Alessandro Del Gaudio nel suo lavoro Rintocchi di Clessidra, disponibile su Amazon.
Rintocchi di Clessidra
Nivolet scrive storie nel suo palazzo al centro esatto tra i mondi. Dal balcone in cima alla torre può scrutare il vuoto cosmico, e al contempo percepire il fluire delle esistenze. Ogni racconto è indirizzato a un destinatario diverso, miliardi di racconti che come granelli di sabbia scorrono nella clessidra attorno a cui l'edificio sorge. Ogni volta che Nivolet termina di scrivere affida le sue pagine a Fidelio, perché le consegni al suo legittimo lettore. E in quel momento Nivolet le scorda, come se non le avesse scritte lui. Restano nove storie. Non importa quali. Non conta se piaceranno o meno. Dopo non ce ne saranno più, la Clessidra sarà vuota e il suo cuore cesserà di battere. A meno che tra di esse non ce ne sia una capace di svegliare Esterel. L'eterna dormiente che solo una storia può risvegliare. La bambina che può girare la clessidra.
Informazioni aggiuntive
Pagine | 185 |
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Editore | Independently published |
Nivolet scrive storie nel suo palazzo al centro esatto tra i mondi. Dal balcone in cima alla torre può scrutare il vuoto cosmico, e al contempo percepire il fluire delle esistenze. Ogni racconto è indirizzato a un destinatario diverso, miliardi di racconti che come granelli di sabbia scorrono nella clessidra attorno a cui l’edificio sorge. Ogni volta che Nivolet termina di scrivere affida le sue pagine a Fidelio, perché le consegni al suo legittimo lettore. E in quel momento Nivolet le scorda, come se non le avesse scritte lui. Restano nove storie. Non importa quali. Non conta se piaceranno o meno. Dopo non ce ne saranno più, la Clessidra sarà vuota e il suo cuore cesserà di battere. A meno che tra di esse non ce ne sia una capace di svegliare Esterel. L’eterna dormiente che solo una storia può risvegliare. La bambina che può girare la clessidra.
Recensione
Rintocchi di Clessidra è una storia che contiene altre storie. Nel Palazzo al Centro di Ogni Cosa si muovono lente le vite di Nivolet, Esterel e il gufo Fidelio, mentre la grande Clessidra vigila, silenziosa e torreggiante, al centro esatto di tutto.
Ma Nivolet non ha memoria del suo passato, né delle tante storie che scrive e che volano via tra gli artigli di Fidelio. Qual è il suo scopo? Cosa succederà allo scoccare dell’ultimo granello di Clessidra? La risposta a queste domande ha il corpo di una bambina e il cuore di una donna: Esterel, addormentata da sempre. Il suo risveglio potrebbe cambiare ogni cosa, e impedire al tempo di fermarsi, distruggendo tutti i mondi.
Intanto, un nemico misterioso si avvicina al palazzo, celando le sue sembianze e confondendo le idee di Nivolet. Un nemico che sembra avere molte forme e il cui unico obiettivo è impedire a Esterel di svegliarsi.
Parere personale
Rintocchi di Clessidra è una favola onirica che viaggia e si sposta da un luogo all’altro, da una storia all’altra. Il libro è diviso in rintocchi, e a ogni rintocco corrisponde una storia, uscita direttamente dalla penna di Nivolet; un’idea assolutamente originale, che dona alla lettura una cadenza regolare.
Ho trovato Nivolet un personaggio molto interessante, circondato da un costante velo di mistero che accresce la curiosità sul suo passato. Forse mi sarebbe piaciuto capire qualcosa in più su di lui, avere una panoramica più completa e dettagliata riguardo il suo legame con Esterel. Ma credo che sia stata una scelta voluta dall’autore, mantenere un filo di fumoso mistero sull’intera faccenda. Fumoso mistero che si dipana un po’ nel finale, che ha avuto su di me un effetto un po’ nostalgico e struggente. Ho avuto la sensazione di due anime destinate per sempre a sfiorarsi senza mai toccarsi davvero.
Anche l’antagonista ha esercitato il suo fascino su di me, stuzzicando la mia curiosità; e anche su di lui avrei apprezzato un maggiore approfondimento. È un personaggio “vedo/non vedo”, che rimane avvolto nell’ombra e che si infila negli spiragli che inconsapevolmente Nivolet lascia per lui.
I racconti che spezzano la narrazione sono perfetti per i più piccini, ma si presentano un po’ troppo semplicistici per lettori più adulti. Più volte mi hanno portato a pensare che questa sarebbe perfetta come storia illustrata; le immagini conferirebbero quella giusta dose di colore da accendere l’immaginazione di pura fantasia.
Conclusioni
Nel complesso, Rintocchi di Clessidra è una storia che fa sognare, e che fa anche tornare un po’ bambini. Ci ricorda che, anche se siamo adulti, qualche volta possiamo vedere ancora il mondo con gli stessi occhi di quando eravamo piccoli.
Nivolet ed Esterel sono il simbolo di un amore che continua anche se non può essere condiviso, e sono il simbolo del tempo che non può mai smettere di scorrere. E sono il simbolo dei ricordi, che non smettono mai di vivere in noi anche se qualche volta crediamo di averli dimenticati.
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