Di nuovo qui per raccontarvi del secondo volume della dilogia scritta da Samantha Grandotti, che segue le vicende degli ulfhednar e degli abitanti della Valle. Sto parlando di Storie della Cacciatrice – L’Incantatore.
L’Incantatore – Trama
Recensione
Storie della Cacciatrice – L’Incantatore riprende la storia che vede coinvolti la cacciatrice Laila e il capobranco delle Montagne Azzurre Einar. In questo volume subentra anche la figura dello zio Hati e un personaggio misterioso, un guaritore che forse è molto di più di ciò che appare, insieme ai draugar. spiriti dannati che infestano la notte.
Mentre all’orizzonte incombe una nuova minaccia, fomentata dal Governatore, pronto a squarciare il velo tra la vita e la morte pur di riconquistare la Valle, l’argentum febris colpisce il branco contagiando la maggior parte degli ulfhednar.
Il branco sembra spezzato, così come il cuore di Laila. E Feya, l’ultima sacerdotessa devota al dio lupo Fenrir, sembra restia ad abbandonare la sua tana sulle alture innevate per soccorrere i malati. Qualcosa la tormenta, un passato lontano che non può dimenticare.
E intanto Einar sembra più lontano che mai, perso in una nebbia d’indifferenza…
Parere personale
Questo secondo volume è stata una vera avventura, con un intreccio di trama ben strutturato, arricchito da descrizioni accurate ed evocative. Devo ammettere che mi ha coinvolto di più rispetto al primo volume, e mi è piaciuto di più come l’autrice è riuscita a gestire i personaggi. L’intera storia ha quel pizzico di dark che la rende intrigante.
È stato interessante avere dettagli sul passato della vecchia Feya e scoprire l’esistenza di altre creature soprannaturali che fanno parte della mitologia norrena. Anche il personaggio di Hati ha avuto il suo giusto spazio, mentre forse avrei voluto avere il tempo di conoscere più a fondo Mads e avere più presenza di Einar tra le pagine (anche se capisco perché l’autrice abbia scelto di gestire così la storia).
Il personaggio di questo volume che ho preferito più di tutti credo sia stato quello di Askar. Lo so, era lo sporco cattivo traditore, eppure attraverso i suoi silenzi e i dialoghi concisi, mi sono sentita partecipe del suo senso di colpa interiore.
Conclusioni
Storie della Cacciatrice – L’Incantatore è stata una bella avventura, con un finale che chiude la trama e mette ogni cosa al posto giusto. È una storia che vedrei perfetta per una trasposizione cinematografica, ha tutti gli elementi giusti per un film. È una storia che getta le basi e ci racconta che Samantha Grandotti ha ancora molto da offrire.
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